Queste sei tempere erano probabilmente parte di una serie ben più ampia.
Sul fondo nei diversi toni di grigio, sono rappresentati uccelli su rocce sbrecciate o su rami, derivati dalla tradizione orientale, in pose statiche come nelle tavole del Martinet da cui è ripreso il nome scientifico in francese. Le composizioni arricchite da farfalle, fiori e bacche ingentiliscono le scene senza togliere ad esse il tono scientifico che li caratterizza. Le opere del periodo trascorso da Carlo Antonio a Genova presentano, rispetto al resto della sua produzione caratteri così particolari, da catalogarle come appartenenti allo “stile genovese” uno stile calligrafico, preciso e dettagliato, che isola il soggetto con rigore scientifico. Tuttavia la prima impressione che si ricava da queste opere è di un gusto ancora settecentesco legato alla chinoiserie: gli sfondi dai toni dolci e i piccoli dettagli di contorno, fanno sfumare l’effetto da tavola ornitologica in un decorativismo prezioso e oserei dire “moderno”.
Tre recano la firma in basso a destra.
Dimensioni 85 x 68